martedì

Ingredienti da evitare nei prodotti cosmetici e detergenti


Per capire di cosa è fatto un qualsiasi prodotto cosmetico o detergente è importante saper leggere l'INCI, ovvero l'etichetta degli ingredienti. Nell’Inci sono elencati i componenti del prodotto in ordine di quantità: per primi quelli in dose maggiore, via via quelli in dosi minori.

Inci: ingredienti dei prodotti cosmetici e detergenti



Non sempre gli ingredienti gridati nelle pubblicità e sulla confezione di un prodotto corrispondono a quello che è davvero contenuto in esso. Ad esempio creme all'aloe che alle prime posizioni dell'Inci hanno petrolati, siliconi, PEG e simili ed una piccolissima percentuale, quasi inutile, di aloe in fondo.

E' per questo motivo che è fondamentale saper imparare a leggere di cosa è composto qualsiasi prodotto che spalmiamo sul viso e sul corpo.

Qui elencati i principali ingredienti che sarebbe meglio evitare, soprattutto se alle prime posizioni dell'Inci.

Nel dettaglio, se si vuole conoscere in maniera precisa cosa sia ogni ingrediente di un Inci, si può far riferimento al sito www.biodizionario.it, dove sono classificati con doppio rosso, rosso, doppio giallo, giallo, verde e doppio verde tutti gli ingredienti a seconda di quanto siano o meno biologici.



PETROLATI
Petrolatum, paraffinum liquidum, vaselina, mineral oil. Sono derivati dalla raffinazione del petrolio, inquinanti, comedogenici e inseriti recentemente dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II. (Sono gli ingredienti dell’olio Jonhson’s e di molti altri olii per neonati o per adulti, tanto per dire)

SILICONI
Quasi tutte le cose che finiscono in -one, -thicone oppure –siloxane. Assolutamente sintetici, non biodegradabili, nessuno ne ha studiato gli effetti a lungo termine sulla pelle. Formano una patina che fa sembrare la pelle liscissima, ma non hanno nessuna funzione attiva (non idratano). A molte persone danno anzi problemi di disidratazione, in quanto sono ottimi solventi. Finchè si usano va tutto apparentemente bene, ma appena si sospendono la pelle si rivela arida e disidratata. Usati nei fondotinta, possono interferire col sebo cutaneo e far coprire la pelle di squamette e pellicine. Nelle creme convenzionali non mancano mai perché con il loro effetto “plastica” fanno sembrare la pelle più compatta e distesa.

CONDIZIONANTI
Polyquaternum. Condizionante, meglio dei siliconi, ma attenzione che non ce ne sia tanto (ovvero sia alla fine dell’inci) perché non è ecobio. In più il condizionante non è unto, però se ce n'è troppo tende ad ungere i capelli non sulle punte, ma sulle radici. In pratica tende a trattenere il sebo dei capelli, e te li trovi sporchi prima.

SOLVENTI
Propylen glycol, Polypropylene glycol, Ethylene glicol, Butylen glycol (quest’ultimo più tollerato dei primi 3). Sono utilizzati come solventi e diluenti nelle emulsioni. Glycol è solvente petrolifero. Facilitano la fluidità e la tenuta delle emulsioni, evitando la separazione dei componenti. Hanno un alto grado di penetrazione nella pelle, per cui vengono anche usati come veicolo di trasporto dei principi attivi. Irritanti e tossici. L'uso continuo causa sensibilizzazione ed aumenta la permeabilità della pelle. Nell'ambiente favorisce inquinamento da ozono. Il Propylen Glycol è anche utilizzato in fitocosmetica per estrarre i principi attivi dalle piante. Se è poco, ovvero alla fine dell’inci può essere tollerato.

EMULSIONANTI
Polyethylene glycole o glicole polietilenico (PEG). E' una categoria di sostanze emulsionanti di sintesi. In detergenti e shampoo sono utilizzate per ottenere emulsioni viscose, mentre nelle creme consentono di ottenere emulsioni con effetto emolliente e umettante. L'effetto è solo apparente, poiché non apporta effettiva idratazione, nascondendo il reale stato della pelle. In particolare le pelli sensibili o danneggiate devono evitare PEG6, PEG10, PEG20, PEG 75.

TENSIOATTIVI
SLS: Sodium Lauryl Sulfate, Amonium Lauryl Sulfate, TEA-lauryl sulfate. Sono tensioattivi di sintesi derivati dall'ossido di etilene, utilizzati in detergenti, saponi, shampoo e bagnoschiuma. Sono irritanti, disidratanti, comedogeni, favoriscono cioè la formazione di acne e comedoni o punti neri; il danno dipende dalla loro concentrazione nel prodotto e dalla durata del contatto. Provocano alterazioni nell'epidermide e l'irritazione può non essere evidente dopo l'uso, ma manifestarsi nel tempo. Si depositano sulla superficie della pelle e nei follicoli.

SLES: Sodium laureth sulfate, Amonium laureth sulfate, Magnesium Laureth sulfate, MEA Laureth Sulfate., Sodium coceth sulfate, Sodium mireth sulfate, Sodium pareth sulfate. Sono tensioattivi di sintesi derivati dall'ossido di etilene con azione emulsionante e schiumogena. Aumentano la consistenza del prodotto. Meglio tollerata dalla pelle rispetto alla precedente, questa categoria di tensioattivi può causare irritazione, in particolare agli occhi, in proporzione alla concentrazione. Meno biodegradabili dei precedenti.
Può essere migliorato se viene abbinato ad un tensioattivo a base di betaina (ex. Cocomidepropyl betaine), che deve essere presente nel prodotto in maggior quantità del Sodium Cloride

Monoethanolamine (MEA), Triethanolamine (TEA), Diethanolamine (DEA), Monoisopropanolammina (MIPA). Sintetiche. Penetrando nella pelle possono dar luogo alla formazione di nitrosamine (sostanze cancerogene) e a loro depositi residuali. Si tratta di acidi grassi di sintesi o ricavati dall'olio di cocco utilizzati come emulsionanti e/o schiumogeni. Presenti in cosmetici, detergenti, shampoo e condizionatori, queste sostanze si trovano combinate sia fra loro, sia con altri tensioattivi o emulsionanti e sono facilmente assorbite dalla pelle. Sono inoltre sensibilizzanti, tossiche e disidratanti. Favoriscono la formazione di acne e forfora.
Appartengono a questa categoria: Cocamide DEA, Oleamide DEA, Lauramide DEA . Cocamide TEA, Oleamide TEA, Lauramide TEA . Cocamide MEA, Oleamide MEA, Lauramide MEA . Linoleamide DEA. Myristamide DEA. Stearamide DEA . DEA-Cethyl Phosphate. DEA-Oleth-3 Phosphate. TEA-Lauryl Sulfate.
Nonoxynol o nonilfenoli. Proibiti in Europa. Sintetici, allergenici, causano sterilità e sono probabili mutageni. I nonilfenoli sono certamente gonadotropici e causano malformazioni. Sono un composto tossico che è in grado di alterare, anche a livelli molto bassi, il sistema ormonale dell’uomo. Sono anche inquinanti.

Sodium tallowate. Questo grasso ha origine animale. Di conseguenza, vegetariani e vegani dovranno fare i conti con questa informazione.

CONSERVANTI (gruppi in ordine decrescente di pericolosità)

Methyldibromo glutaronitrile. E’ un conservante con funzione antibatterica e antimicotica, che può provocare reazioni allergiche. L'utilizzo della sostanza è vietato dall'Unione Europea

Formaldheyde, Imidazolidinyl urea, Diazolidinyl urea, Sodium hydroxymethyl glicinate, Benzylhemiformal, 2-bromo, 2-nitropropane, 1,3-diol, 5-bromo, 5-nitro, 1,3-dioxane, quaternium-15, DMDM hydantoin, Methenamine. Contengono formaldeide, detta anche formalina. La cancerogenicità di questa sostanza è stata accertata. Anche se in piccole dosi, in soggetti più deboli, può provocare irritazioni ed infiammazioni agli occhi (pruriti, lacrimazioni), alle vie respiratorie ed alla pelle (arrossamento, prurito, orticaria, eczemi e dermatiti da contatto).

Butilidrossianisolo (BHA o antiossidante R320) e Butilidrossitoluolo (BHT o antiossidante 321). Sono conservanti sintetici, banditi in molti paesi, in quanto possono causare irritazioni agli occhi, alla pelle e alle mucose, ritenzione idrica, degradazione della vitamina D e aumento dei livelli plasmatici di colesterolo. Alcuni studi gli attribuiscono anche un concreto potere cancerogeno; mentre a forti dosi provocano gravi danni epatici.

Kathon, Methyl chloro isothiazolinone, methyl isothiazolinone.  Sono conservanti e battericida di sintesi ad ampio spettro, attivo anche a bassi dosaggi, è considerato un forte sensibilizzante e quindi può dare allergia. Peggio il primo degli altri due.

Methyl paraben, Propyl paraben, Butyl paraben, Ethyl paraben. La famiglia dei Parabeni costituisce il gruppo di conservanti più utilizzati dall'industria cosmetica. Possono dare luogo ad intolleranze, soprattutto alle pelli particolarmente sensibili. Studi dicono interferiscano con il sistema endocrino, ovvero il sistema di ormoni e recettori del nostro corpo perché mimano il comportamento degli ormoni generando una risposta da parte del nostro organismo.

DISINFETTANTI

Triclosan: 5-cloro-2-(2,4-diclorofenossi) fenolo. Battericida e anti microtico. molto attivo, allergenico, si accumula nel corpo e si ritrova anche nel latte materno. Uno dei motivi su cui si basa l'attuale preoccupazione sulla sicurezza del triclosan è il fatto che la massiccia diffusione di questo composto antibatterico possa provocare un aumento della resistenza dei batteri ai più comuni antibiotici usati in campo medico, cosa che avrebbe conseguenze importanti soprattutto in ambiente ospedaliero. Per ridurre il più possibile l'eventuale induzione di resistenze batteriche l'organizzazione europea dei consumatori invita comunque a non eccedere nell'uso di prodotti contenenti questa sostanza e di limitarne l'impiego quando l'azione disinfettante non è necessaria.

Chlorexidine – Chlorexidina. Batteriostatico

NON BIODEGRADABILI

EDTA (es. tetrasodium EDTA). Poco biodegradabile, per cui solubilizza i metalli pesanti inquinando le acque e avvelenando i pesci.

Iso-trimonium, i –dimonium, i –trimonium sarebbero pure da criticare (tossici per gli organismi acquatici e poco biodegradabili) es. cetrimonium chloride

Carbomer assieme a radici quali Crosspolymer o acrylate(s) (composti acido acrilico) o styrene (o vinibenzene) o copolymer o nylon. Il carbomer è un gelificante a base petrolifera; è una resina sintetica, simile al plexiglass, non è biodegradabile in nessun modo, quindi finisce direttamente nella catena alimentare.

ALTRO in generale

· tutti i numeri (nell'ottanta per cento dei casi sono sostanze da pallino rosso)
· più in genere se la parola contiene Eth, etossilato, cioè derivato dal petrolio
· il nome contiene la particella Iso, è un ingrediente di sintesi, non naturale
· il nome finisce con Ammine o simile, (EX. TRIETHANOLAMINE), possibile rilascio di  nitrosammine, composti dimostratesi cancerogeni
· il nome è formato o contiene 3 o 4 lettere in maiuscolo
· i C seguiti da un numero dispari sono tensioattivi sintetici ex C 13-15
· Profumi e Coloranti di sintesi

Nessun commento:

Posta un commento